sabato 4 febbraio 2012

Nothing is like home, meglio se con luce però...

Pensavo come ci vedessero all'estero gli stranieri.
Gli stranieri son quelli "no de noi artri"...insomma stranieri...strani.
Milano, devo riconoscere che nel bene e nel male è una città multietnica...nel senso convive gente venuta da tutta il mondo. Forse non esiste una assenza di una seppur minima rappresentanza di cittadini di qualsivoglia stato del mondo.
Come detto ho molti amici stranieri...lavoro per stranieri...etc.
Forse lo stereotipo dell'italiano tipo, è contenuto nel linguaggio cinematografico.
Quali sono i film, secondo voi, più conosciuti all'estero (anticipando che chiedo sempre che film italiani passano all'estero, quando posso e quando ne ho voglia)?
Bè non ci credevo , ma mi son dovuto ricredere dopo un confronto con diverse persone...
Al n1 Fantozzi, tradotto in tutte le lingue quasi
Al n2 Pierino la peste...la saga di Alvaro Vitali...
Esportiamo buonumore insomma, di fatto la nostra comicità è pratica...casereccia, universale, la traduzione è superflua, essendo per lo più film dove la parola diventa un contorno alla visione già di per se comica.



La cosa mi viene in mente quando ieri ho sistemato qualcosa di un impianto elettrico a due ragazze straniere...
Al di là dello speculare sulla condizione imbarazzante di queste che dovevano recarsi in toilette praticamente al buio, credo sia andato al di là delle mie competenze rispetto al compenso economico dell'ingaggio.
La tecnica della ricerca del guasto è complessa, diventa un gioco, una sfida, la soluzione un orgasmo al quale segue una vana sensazione di soddisfazione personale,autostima e la stima da chi ha sofferto il disagio dello scomodo tecnico.
Cerco di essere di buona compagnia, discreto, veloce e simpatico durante il lavoro.
Non credo abbia mai alluso ad uno stato di precariato di qualche cliente, cercando di dare una buona resa all'investimento di questa, seppur piccolo.
Mentre lavoravo mi veniva in mente la barzelletta di Pierino...la intercalai nel mio show professionale...cosi 23 anni a capoccia di sprovvedute ragazze...risero di gusto...per la vetusta barzelletta, che con ogni probabilità risale al tempo della fondazione di Chicago.
Una era turca...avevo il desiderio di conoscere una donna turca...poiché tutti i turchi che ho conosciuto son gente credo amabile, m'è difficile credere alle lotte tra cristiani e islamici dei secoli addietro...le leggende circa la cattiveria di questi nei confronti del mondo occidentale.
Di fatto par essere la Turchia attualmente, un'appendice tutta europea a ridosso del medio oriente.
La ragazza sembrava scevra da ogni malizia, chiamava "amore" la sua amica, come molte donne fanno, scherzano, studiano, giocano...ad un tratto sembra recitino un passo del Werther dove le sorelle di Carlotta tentano di distrarla dal presente opprimente per un momento.
...Vittima al contrario della tracotanza maschile esportata anche in Italia, lo sfruttamento sui luoghi di lavoro, i ricatti e le meschinità, tipiche di certi datori di lavoro miserabili.
Che dire? La terra di nessuno da ancora questi frutti amari in ciò che dovrebbe essere la nostra terra, nell'omertà generale. 
Piccole e grandi violenze partorite all'oscuro dei media, della legge, in silenzio.
Aver dato luce, diventa quasi simbolico e fatto ridere, sollevato l'anima da inutili pesi, come spianata una strada impervia, per continuare un cammino, già di per se difficile. 


Milano tra ghiaccio e sale...









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