domenica 30 ottobre 2011

Arma del licenziamento

Ancora si discute su licenziamento facile, protezione dei lavoratori...
Ancora non si è capito dopo decenni chi è che difende i datori di lavoro.
Non ci è dato modo di capire.
Mi risulta ovvio e logico che in un impresa il personale sia addestrato per particolari compiti per la quale il lavoratore è paragonabile ad un ingranaggio del sistema produttivo.
Quindi utile al datore , non rappresenta una perdita in termini economici.
Risulta logico pensare che chi è licenziato non serva a molto...è ininfluente.
Questo per quanto riguarda il settore privato...
Ma se volgiamo lo sguardo al settore pubblico la musica non cambia.
Se questo serve a recuperare i soldi mancanti , perché mai non deve avvenire?
E ricordo inoltre che buona parte di questi lavoratori sono extracomunitari, sono qui in Italia a fare le tute blu, hanno avvocati meglio di un italiano e gratis e senza perdere tempo riescono a inguaiare l'imprenditore di turno.
Questi licenziamenti senza guardare le micce , contribuirebbe ad un bilanciamento delle forze operative in campo,  magari riassumendo italiani e gente che vuole lavorare. Questo è un mondo alla rovescia.
Parlo da persona colpita, vicina ai fatti discussi...non ho mai traviato nessuna ditta come operaio, ho lavorato sempre per me stesso , e per la triste equazione prodotto = guadagno.
Adesso siamo nella condizione ancora che presso la pubblica amministrazione vi sia un guadagno ma non un prodotto corrispondente.
Ricordiamoci anche che i robot nelle catene industriali sono servite a fare a meno degli operai che volevano fare i signori...scioperi e scioperi.
A due passi dal creare un corpo di polizia privato, come in Brasile , questo ci meriteremmo.
La colpa è sempre degli altri...
Fini - sarà un autunno caldo- Fini sono 40 anni che sento sta storia degli autunni caldi...e poi siamo già in autunno inoltrato.
La politica in Italia si fa per provvedimenti ovvi e per contestazioni al provvedimento che leverebbe potere ad una parte di elettorato, e questi, diciamo difensori delle libertà non fanno altro che alimentare debiti.

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