mercoledì 14 marzo 2012

Milano Viale Monza, un normale pomeriggio 2012.

La normalità si sa è la norma, ciò che siamo abituati a vedere quotidianamente.
Il nostro cervello memorizza immagini, cancellando le vecchie...come un hard disk.
Esempio:
  Gesù scende dalla croce e resuscita: se l'avesse fatto ogni settimana la gente l'avrebbe presa come una consuetudine e non avrebbe suscitato il caso di 2000 anni addietro.
Tanto meno, se la cosa non avrebbe comportato nessun vantaggio.
Un po come succede alla S.Messa...in estate la gente diserta, i preti si disperano, la fede vacilla, il prestigio religioso si offusca, grazie anche ai vari Don Marco sparsi nel territorio...ci si è abituati pure a questo, non tanto per la violazione di una ragazzina...alla quale una persona normale, un laico, avrebbe avuto un attimo di ripensamento nell'addentare il frutto del peccato ed arrestarsi davanti alla fresca voragine (non sto parlando del precipizio), la gente crede ancora nei preti.
Non è tanto l'aver tradito dio, ammesso che esiste, quanto l'aver tradito la fiducia del prossimo, in un ruolo creduto scevro da passioni umane e governato da dio stesso.

Pomeriggio in Viale Monza


Faccio un preventivo in zona, effettuo il sopralluogo...non è conveniente.
La condizione di ingaggio talmente fuori luogo che il lavoro di una badante avrebbe reso di più.
Due parole al cliente per cercare di salvare il salvabile, nulla da fare, solo tempo perso tra l'indifferenza di chi ha causato solo disturbo facendomi percorrere chilometri a vuoto.
Mestamente brillante, in un dignitoso e fuori luogo "a testa alta", che mi ricorda vagamente quello dei Marò italiani in India e praticamente a stomaco vuoto, saluto e ritorno in Viale Monza, per entrare in metropolitana.
Sosto per mangiare il solito kebab a €1,50...patè di patate al kebab, coca cola e un dolcino arabo...
Quando si tratta di mangiare non ci sono credi politici che tengano, siamo tutti amici.
Chi prepara da mangiare tocca anche i soldi, la cassa è praticamente spenta, il lerciume regna sovrano...però l'insieme, che fa molto opera S.Francesco, fa tralasciare ogni particolare igienico convenzionale ed etico.
L'abitudine fa anche si che io senta parlare in quel posto arabo come al Cairo, e non farci ormai più caso...
Abitudine acquisita anche ascoltando tutte le altre lingue del mondo...invece della mia.

Una babele del nostro governo e dell'Europa di Shengen.

Pago il mio debito e mi avvio verso la metropolitana ancora...
L'abitudine ancora, fa si che io non faccia ormai più caso a vedere scene che non si possono filmare, ma solo parzialmente descriverle come si può...in ordine:
  • Arabi imbianchini in bicicletta con valigia da viaggio in funzione portattrezzi .
  • Un italiano in stile "centro sociale", ossequia un arabo, forse proprietario di una macelleria araba, (non ci sono scritte in italiano in genere nelle macellerie arabe, in nome della fratellanza al popolo ospitante).
  • Stranieri ovunque..una slava col cellulare...un marocchino, un negro, che non si sa se l'avevo visto da Davide...tutti uguali e indistinti...
  • Uno slavo entra in un  cantiere sporco di polvere...sta lavorando...col cellulare all'orecchio.
  • Un tizio con una prolunga in mano parla una lingua a me sconosciuta
  • Una bancarella cinese invade il marciapiede, un bazar...
  • Un trans sulle scale MM Pasteur aspetta chissà chi..
  • Mi infilo nel cunicolo e vedo ancora stranieri...un fiume di persone di ogni razza...
  • Le donne italiane si guardano alle spalle...e corrono veloci...più veloci che 20 anni fa...e non credo siano più indaffarate di prima.
Entro in metrò, ancora zingari, suonatori di strumenti strani...bancarelle di venditori di cianfrusaglie made in china...
Da qualche giorno l'occhio destro mi fa male...è una congiuntivite...piango con un occhio...
La luce del sole è una sferzata, le lacrime sarebbero opportune e forse una lacrima su 5 viene dal mio cuore, ma non ne sono certo.
Viale Monza 20 anni fa non era così...io non ero così.
Lavoro ne avevo, e vivevo bene, da imprenditore, ero uno di quelli che facevano girare i soldi, soldi che restavano qui in Italia.
Trattati di Schengen che mi mettono alla stessa stregua di uno straniero che mi vorrebbe vedere sgozzato, dalla quale riceverò calci da ora in avanti, e con me di seguito gli altri italiani costretti in questa morsa.
Quanto spiegato, non è che la punta di un iceberg, una piccola testimonianza resa.
Scene così si replicano ogni giorno, come ogni giorno si replica la mia povertà acquisita.
La classe dirigente non ci fa caso, queste cose non arrivano negli uffici, ma sono appena sotto di essi.
La classe impiegatizia non lo vede, anche perché girano gli occhi altrove.
Anche se una volta, lo sguardo poteva essere di sdegno, ora è diventato di paura.
Il ghetto, il divario, non fa altro che alimentare la separazione netta tra un italiano ed uno straniero.
La cosa porterà a disordini sociali in breve.

  L'ultima inculata araba a scapito mio e dico l'ultima , s'è verificata a inizio Gennaio.
Consegno un notevole lavoro a uno, conoscente egiziano, tale E. El..E...per collaborazione in quanto i miei mezzi sono inadatti.
Questo poiché uno dei miei collaboratori italiani era infortunato, quindi chiamo questo conoscente egiziano...questo in breve si prende il dito, e con il dito la mano, e poi tutto il braccio...
Un sacco di stupidate rivoltemi, per il saccheggio di un lavoro, di questi tempi raro, che mi avrebbe permesso di campare per un po, una commessa per 4000 euro consegnata a questo individuo e saccheggiata, in cambio di un, con lui preventivato commitment che però non ha avuto mai luogo, andato a puttane, assieme al mio cliente.
 E non è che una delle tante storie lavorative avute con questa gentaglia, da sola non spiegherebbe le mie preoccupazioni comunque.
 Tanto l'arabo è pieno di lavoro, ha tanti operai, che gestisce con 40 euro al giorno senza limite di tempo senza documenti in regola.e.senza permessi di soggiorno...queste sono le regole di ingaggio "prendere o lasciare".
Questa è la nuova "imprenditoria italiana".
Questa è la gente che come un neo sta portando l'Italia alla metastasi.
Questa è la gente che tratta persone come gli schiavi sul nostro territorio.
Questa è la gente che sta modificando il volto del nostro territorio sia sul piano sociale che economico.
Questi sono i probabili Goumiers del prossimo futuro...
Settanta anni fa i Goumiers sono stati reimbarcati dai Liberators, gli alleati.
Ma questi chi li rimbarca?
Location Milano...14.3.12, adiacenze Metro rossa ore 15...



Caricato da  in data 02/nov/2011
Premio John Huston per regia cortometraggio - Festival Internazionale Storie nella Storia 2010 - San Pietro Infine
scritto, prodotto e diretto da Francesco Vecchio; con Chiara Violi, Mustapha El Jouzi, Alessandra Nardone; fotografia Vittorio Giannitelli; montaggio Matteo Cusato;
musiche originali Sergio Todisco; suono in presa diretta Fabio Grande.

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xxxpoiled
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Un'orgia di barbarie tradotto in tenera poesia? e ti han dato pure il premio?
xxxpoiled 1 secondo fa

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