Si dovrebbe essere scambiati per pazzi, e la pazzia per cose attendibili.
Quando l'arcano dentro di me è sempre con me , e non mi lascia mai.
Il non poter vedere con chiarezza il mio passato , le mie vite precedenti mi addolora.
Ma son dentro di me, non è una cultura acquisita ma congenita, son nato così, perché lo ero prima della nascita.
Se casomai arrivassi ad una fase di potere , sempre che non sarei distrutto da me stesso, troverebbero tonnellate di nefandezze contro di me.
Vorrei allinearmi con quelli come me, che sono edotti ..io non ho bisogno di esserlo.
Come un fiume ne raggiunge un altro e forma un fiume più grande.
Che non vi sia paura che esso secchi o sia deviato.
Dilaniato tra l'essere e il non essere, sono di tante parti, poichè il mio animo tendenzialmente buonista tende a giustificare tutto come doni.
Spesso mi accorgo che questi doni prendono il nome di solitudine, disperazione, ansia.
Realizzare queste condizioni nella mente mi apre la coscienza di appartenere ai "non amati" , per elezione.
Quanto più tendo ad allontanare questo amaro calice, più esso mi viene riproposto davanti, sbattuto con violenza per assaggiarne il sapore...
E' qualcosa di già bevuto..già sofferto...il male non siamo noi. Mi torna alla mente una frase di PaoloVI...
“La più grande vittoria del diavolo è far credere che non esista”.
Questa è una frase illuminata, perché il male, ciò che a noi appare impossibile si può manifestare all'improvviso..
Ciò che non avremmo mai pensato possibile accade...
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