venerdì 27 marzo 2015

Luftansia, nuove psicosi all'orizzonte.

Reduce da una sorta di influenza intestinale con febbre alta e schivato l'aiuto parasanitario con rischio di incontrare qualche terminator in stile Operatore 81 del 118 di Catania, dribblo la morte.
Cosi non si può dire per uno scorcio di umanità trovatasi per caso dal cielo alla terra in breve e poi risaliti in cielo sotto forma di anime, dicesi sfracellati...a parte polemiche del senno di poi,complottisti e ciò che ne sarà della vicenda nei prossimi giorni, il mio pensiero va alla scelleratezza umana di pochi che portano con loro gente inerme. Nelle piccole e nelle grandi storie.
Un pensiero va al giovane assunto dalla compagnia aerea con pieni meriti la visita psicologica passata indenne, la grande cattiveria ed il grande egoismo condito con cinismo. Una persona cosi era in mezzo a noi come uno normale, una bomba ad orologeria insomma in un cervello già morto prima della morte reale.
Un aereo ha componenti elettriche, digitali , un cervello, un po come il nostro cervello manda comandi agli arti, questo cervello si occupa di far stare su un oggetto più pesante dell'aria. La vicenda ricorda 2001: Odissea nello spazio, il film di Kubric, del calcolatore dal comportamento umano che quasi certamente non avrebbe avuto problemi a leggere uno spartito. 
Un computer super-intelligente chiamato HAL 9000, ha avuto la responsabilità della gestione della nave spaziale. Si vanta di essere "infallibile e incapace di errore" (nello stesso modo in cui il termine "inaffondabile" era sbandierato nella storia del Titanic), e poi, ovviamente, lui impazzisce. 
 Perché questo è ciò che accade nel film.
I due membri dell'equipaggio segretamente complottano per scollegarlo, HAL compende le loro intenzioni di leggendone le labbra. E poi cerca di ucciderli.
La realtà nel 2015 è che le macchine sono buone con l'uomo è buono anche l'uomo che le fa al fine di far progredire il genere umano Penso che persino Hal avrebbe avuto dei problemi di coscienza a causare una strage simile.E no il copilota non era una macchina.
Viene facile credere come possa sentirsi il vertice Luftansa attualmente, un dardo nella normalità espressa da mille campagne pubblicitarie in stile tedesco, esprimenti classe e comfort. Il fattore follia è passato sottotono.
Nello scegliere il male minore certamente si punta il dito sulla pazzia sulla malattia.
Nel 39 se non erro vi fu la tragedia dell'Hinderburg frutto di un'altra follia ingegneristica che faceva dell'aereonave una sorta di bomba nella quale al ventre teneva un carico umano.

Sabato 28 marzo   

Leggo notiziari sulla sindrome di burnout...io non credo agli psicologi e colleghi. La mente è qualcosa di inafferrabile. Credo si ci siano studiosi che classificano i vari disturbi che si accomunano tra la gente.
Per un buon psicologo questi tratti dovrebbero emergere nella cura.
Parlo di cure, ma in realtà non esiste una cura per cui la persona guarisce.
In questo campo la cura migliore è quella che viene da se stessi...non credo ai miracoli delle medicine che il più delle volte distruggono le persone rimpinzando case farmaceutiche.
Quello che non capisco questo ragazzo aveva tutto ciò ce gli necessitava per una vita comoda.
Rifiuto totale della vita...
Possibile che uno psicologo non si sia accorto di questo e se si perchè mai non si è avvertito in tempo la compagnia di questi blackout mentali? 
Personalmente verso in una condizione di fragilità sociale che si rispecchia sulla mia psiche...ma sinceramente pure un carico di stress magari si sarebbe tradotto in insonnia o altro, ma mai in una superficialità così evidente da non apprezzare la vita nonostante la vita potesse darmi tanto.
Tout court il fatto rientra nella fatalità dell'eccezione che conferma la regola e 150 persone disintegratesi su una montagna brulla di un punto geografico random su una rotta per Dusseldorf.  
  







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